Appello di Israele-Gaza

APPELLO UMANITARIO GCS ISRAELE-GAZA

Fornire soccorso medico salvavita, assistenza umanitaria e speranza alle vittime del conflitto.

Nel mezzo del conflitto in corso tra Israele e Gaza, la Great Commission Society (GCS) ha assunto il ruolo di aiuto umanitario e di diffusione della speranza in questa crisi. I volontari del GCS provenienti da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Belgio e Italia sono atterrati in Israele il 9 ottobre 2023, agendo come mediatori imparziali, con la missione non solo di valutare i bisogni immediati sul posto, ma anche di condividere un messaggio di speranza attraverso il Vangelo.

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Riconoscendo le terribili circostanze in cui si trovano i civili intrappolati nel fuoco incrociato, la GCS ha prontamente lanciato un appello di emergenza per sostenere le persone colpite. Un’area che ha attirato la loro attenzione è Ashkelon, nel sud di Israele, dove 350 residenti hanno dovuto evacuare a causa degli incessanti attacchi di Hamas. Tra questi sfollati c’erano persone particolarmente vulnerabili, tra cui madri single e bambini che non possono accedere all’assistenza statale.

In risposta a questa situazione critica, i volontari della GCS, in collaborazione con le organizzazioni partner, hanno lavorato diligentemente per fornire alle famiglie sfollate un riparo, cibo, vestiti e altri beni di prima necessità. Nonostante le risorse limitate, sono riusciti a fornire aiuti per 3 settimane a 45 persone in grave difficoltà.

Ma l’assistenza della GCS va oltre il sostegno materiale. I loro volontari offrono anche consulenza sui traumi per aiutare le persone ad affrontare le cicatrici emotive del conflitto. Insieme a questo, condividono il messaggio di speranza e resilienza che si trova nel Vangelo.

La GCS opera in modo strategico, con team dedicati dislocati in sette regioni critiche, che consegnano instancabilmente aiuti essenziali e limitati a chi è in preda alla disperazione.

Il conflitto ha lasciato un segno indelebile, con oltre 10.000 palestinesi e 1.400 israeliani uccisi dal 7 ottobre, tra cui un numero significativo di madri e bambini. Tragicamente, centinaia di persone risultano ancora disperse e i membri del team GCS hanno affrontato rischi personali nel tentativo di assistere le persone in difficoltà.

Sebbene il valico di Rafah abbia permesso il trasporto di rifornimenti vitali, non è privo di sfide, tra cui restrizioni e ritardi che servono solo a intensificare l’urgenza della missione umanitaria della GCS.

Di fronte alle avversità, il messaggio di fede risplende. Il Vangelo, con il suo messaggio di speranza e resilienza, ha trovato cuori aperti tra gruppi diversi. Grazie alla guida divina, sono stati creati partenariati locali che hanno permesso di reperire le forniture necessarie, riflettendo l’incrollabile determinazione dello spirito umano.

Il conflitto in corso ha causato lo sfollamento di oltre 1,4 milioni di persone a Gaza, sottolineando la necessità critica di un’assistenza continua. La GCS rimane ferma nel suo impegno a fornire aiuti essenziali e a condividere la speranza con le persone colpite dalla crisi.

Per sostenere il loro lavoro vitale, la GCS ha urgente bisogno di sostegno per le risorse salvavita, tra cui medicine, cibo, acqua e carburante. Ogni contributo, per quanto piccolo, può fare una differenza significativa nella vita di chi soffre.

Sul terreno a Gaza, le squadre della GCS hanno segnalato un esaurimento delle scorte, mentre persistono le difficoltà al valico di frontiera di Rafah. Nonostante la complessità di operare in più regioni, la GCS rimane ferma nel suo impegno per il sostegno umanitario e si affida alla generosità di persone come voi per renderlo possibile. Insieme, possiamo essere un faro di speranza nell’oscurità di questa crisi.

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